"Turismo della memoria e del cuore"
Tra i tanti primati di Bergamo, c’è la cultura (riconosciuto anche dalla nomina, con Brescia, a Capitale Italiana della Cultura), ma anche la storia, l’arte, l’ambiente, il folclore, la devozione popolare, l’artigianato, lo sport, la gastronomia. Un mix di potenzialità che trova la sua naturale valorizzazione mediante una rinnovata modalità di fare turismo: un turismo di prossimità, un modo di viaggiare sostenibile che conduce verso mete vicine a casa e, possibilmente, poco affollate. In pole position, quindi, i meravigliosi borghi delle nostre colline, i boschi e i sentieri di montagna, i tanti cammini delle nostre valli, immersi in una natura silenziosa e incontaminata. Un turismo che sembra fatto su misura per la Bergamasca, che proprio su questi plus ha costruito negli anni la sua forza attrattiva, proponendo anche una modalità di esplorazione sostenibile, che segue i principi del “turismo lento”, una particolare forma di viaggio che ha come regola di base quella di far prendere al “turista-viaggiatore” il suo tempo personale.
Un turismo diverso, che vuole un viaggio diverso: l’obiettivo primario, infatti, è la scoperta del territorio, la conoscenza reale dell’ambiente, peraltro appresa in forma intelligente, vivendo in modo profondo l’esperienza del viaggio e gustandosi, passo dopo passo, la lentezza del movimento. Quindi, non la sola esplorazione dei luoghi, ma la possibilità di viverli nel vero senso della parola, creando connessioni intime con il territorio, le sue comunità, le culture e le tradizioni, traendone insegnamenti personali.
Tutto questo è la Bergamasca: un turismo ecologico, più vivibile, più soft, più lento, fatto di scoperte e riscoperte, di esperienze e di relazioni. Un turismo che sta prendendo piede, ma che ha ancora notevoli margini di sviluppo, e che vede nei tanti borghi della Bergamasca le sue destinazioni più attrattive.
In questo contesto, ecco nascere “Bergamo Radici”, un progetto di promozione del territorio bergamasco, mediante iniziative, attività, itinerari ed eventi di ogni genere, rivolti non solo ai residenti che hanno la fortuna di viverle da vicino, ma anche ai bergamaschi che vivono nel resto del mondo e a tutti i discendenti di seconda e terza generazione, che possono ritrovarvi motivi di appartenenza, di recupero delle proprie radici.
Lo slogan è “Homecoming Bergamo”, per attrarre nuovi flussi turistici in terra bergamasca, stimolando gli emigranti a diventare “turisti di ritorno”, per scoprire e riscoprire le proprie origini, a riconnettere le tappe nelle quali si è ramificato il loro albero genealogico (si parla anche di turismo genealogico). Turisti molto particolari, perché “ambasciatori” dei territori che custodiscono nella loro storia familiare.
Obiettivo, quindi, offrire loro la possibilità di combinare il fascino del viaggio con la curiosità per le origini della propria famiglia, visitare i luoghi, ma anche conoscerne la cultura e le tradizioni, ed assaporare i prodotti tipici. Un’occasione per riscoprire il legame con le proprie origini, con qualcosa che appartiene loro, che è la memoria delle loro radici.
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