23 OTTOBRE, BERGAMO, CONVEGNO CONFCOMMERCIO: TURISMO DELLE RADICI. UN “TESORO” TUTTO DA SCOPRIRE.

Il 23 ottobre, dalle 15 alle 17.30, presso la Sala Conferenze di Confcommercio, in via Borgo Palazzo, 137, a Bergamo, si svolgerà il convegno “”Turismo delle radici”, un “tesoro” tutto da scoprire.

All’evento parteciperà anche l’Ente Bergamaschi nel Mondo, nella persona del suo presidente Carlo Personeni, che porterà il suo contributo su un tema che vede l’ente da tempo in prima linea, impegnato nell’organizzazione di eventi e attività che promuovono e valorizzano il “turismo di ritorno” degli emigranti bergamaschi verso i luoghi di origine.

 

Ecco, il suo intervento al convegno:

Non è necessario precisare chi siamo, ma è giusto approfondire quello che facciamo per i nostri emigranti bergamaschi, sia a Bergamo sia nei cinque continenti.

L’Ente, costituito presso la Camera di Commercio di Bergamo il 10/07/1967 per particolare volontà della C.C.I.A.A., nei tanti anni di vita è stato coinvolto in diverse attività ed iniziative.

I compiti dell’Ente, previsti dall’art. 2 dello Statuto, sono:

. mantenimento dei collegamenti tra i bergamaschi emigrati, le loro famiglie e le loro comunità;

. studio dei problemi dell’emigrazione, specie per quanto attiene la tutela dei diritti e degli interessi degli emigranti e delle loro famiglie; . assistenza sindacale, fiscale, sociale, culturale; censimento dei bergamaschi sparsi nel mondo (una prima indagine, svoltasi fra i Comuni della provincia di Bergamo, stabilì che gli emigranti provenivano da 196 Comuni, erano oltre 16.000 distribuiti in 57 Stati del mondo);

. ricerca di documentazione storica ed attuale del lavoro dei bergamaschi all’estero;

. diffusione dei valori della “bergamaschità”;

. organizzazione di iniziative che puntano a valorizzare e promuovere in terra straniera l’ambiente, la cultura, l’arte, la storia, il folclore, il turismo della Bergamasca, quindi rassegne di cori, spettacoli teatrali; . reading letterari, feste conviviali, incontri enogastronomici.

 

Un sostegno polivalente, dunque.

La costituzione dell’EBM fu una felice intuizione, perché si creava un organismo che stabiliva un collegamento permanente con le migliaia di bergamaschi sparsi nel mondo.

Oltre a censire gli emigranti, la provenienza e la destinazione, questo organismo instaura una fattiva collaborazione tra emigranti, le nuove comunità sociali createsi e le loro famiglie. Allo stesso tempo, promuove lo studio dei problemi migratori, in particolare la tutela dei diritti, diritti all’estero ma anche diritti che venivano a volte lesi sul territorio di provenienza, soprattutto quando le amministrazioni comunali approvano i Piani di Governo del Territorio (PGT) o deliberano le tariffe TARI e IMU. Inoltre, promuove lo svolgimento di attività culturali, attraverso corsi di italiano all’estero e, a volte, anche corsi di dialetto bergamasco.

Bergamo ha più di 68.000 emigranti bergamaschi iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), e la Lombardia quasi 671.000. Per la cronaca, all’AIRE (la L. 470/88 permette l’esercizio di diritti fondamentali costituzionali, per esempio, elettorali, sanitari, sociali, fiscali, civili e personali), si devono iscrivere coloro che hanno fissato all’estero la residenza entro 90 giorni.

Ma all’estero, oltre a quasi 6 milioni di emigranti italiani iscritti AIRE, vi sono circa 80 milioni di oriundi italiani, che io chiamo “Italici”, che sono di seconda/terza/quarta generazione: quindi, una seconda Italia all’estero. Addirittura, sembra che se si includessero gli affini e i vari legami di parentela, o quanti parlano italiano, o ancora quanti si sentono vicini alla nostra cultura per vari motivi, è presente una pletora di 250 milioni di persone: numeri impressionanti.

Il Ministero degli Esteri ha decretato che il 2024 è l’anno del “Turismo delle Radici”, per favorire il “turismo di ritorno”. E il target potenziale è veramente notevole, come si può intuire dai numeri.

Questi “Italici”:

. sono una fonte di ricchezza per l’economia italiana, sono risorse;

. sono PIL, sono posti di lavoro, …;

. sono una grande comunità che vuole scoprire le proprie origini;

. sono una grande comunità che a sua volta può influenzare le comunità affini locali, allargando il target di coinvolgimento;

Tutto questo potenziale umano, se adeguatamente stimolato e incoraggiato, può veicolare qualche miliardo di euro all’economia del nostro Paese.

Non è compito mio entrare nei dettagli del come e del quanto, però un’osservazione la voglio fare per il quando.

Questo progetto ha avuto i primi segnali, magari in parte deboli, e anche presentati in modo sbagliato, nel 2021, quando venne presentato il primo rapporto sul “Turismo delle radici” in Italia. In verità, già nel 2018, la Direzione Generale per gli italiani all’Estero organizzò un tavolo tecnico di coordinamento sul Turismo delle radici. Nel maggio 2022, il MAECI (Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale) organizzò, in collaborazione con Regione Lombardia, il quinto tavolo tecnico a livello nazionale, a Milano; la presenza lombarda fu ridotta (un genealogista, due rappresentanze di agenzie viaggi e due associazioni di sostegno agli emigranti, come i Mantovani nel Mondo e il nostro EBM), in confronto al resto d’Italia, ove il Centro e il Sud Italia erano presenti in massa. Tra l’altro non ci fu data la possibilità d’intervento.

Purtroppo, fin da subito non venne data la giusta e doverosa considerazione di questa opportunità, e questo sia da parte degli enti privati, ma in particolare da parte dell’Ente pubblico (Regione, Comuni, Provincie). Peccato.

Infatti, considerando che l’emigrazione italiana, come anche a Bergamo, è iniziata a fine di due secoli fa (1876), diretta in particolare verso il Sud America; considerato che la provenienza maggiore di questi iniziali emigranti non erano le città, ma i borghi di montagna, delle valli, ad economia poverissima, il turismo di ritorno poteva essere uno stimolo per rilanciare questi territori, riducendo l’emorragia di popolazione.

Ebbene, se riuscissimo a raggiungere questi potenziali 80 milioni di oriundi italiani, fra cui i nostri oriundi bergamaschi, potremmo far scaturire importanti economie.

Inizialmente, verrebbero veicolati nelle valli e nei borghi di origine, oggi spopolati, poi potrebbero raggiungere Città Alta e altre mete storico-culturali-turistiche bergamasche e poi ancora italiane: quindi, innescare turismo.

Ma attenti: il “Turismo delle radici” o di “ritorno” non deve essere considerato solo uno strumento di rilancio turistico per il 2024. Si devono mettere in atto iniziative ricorrenti per i discendenti di origine italiana, finalizzate a durare negli anni, per un turismo “genealogico” che si riferisce principalmente ai discendenti dei nostri emigranti, i quali in futuro giungeranno in Italia; quindi, andranno a visitare i luoghi d’origine, andranno a conoscere e prendere contatti con i propri antenati.

Quindi, questo “turismo di ritorno” non deve essere fine a se stesso e vincolato nel tempo, come stimolo per il “2024 anno del Turismo delle Radici”, ma deve continuare negli anni. L’obiettivo è quello di durare nel tempo, alimentato da varie iniziative.

E’ necessario, allora, stringere accordi con le Anagrafi Comunali e gli Archivi Parrocchiali, i quali devono mettere a disposizione il loro archivi storici per qualsivoglia ricerca genealogica. Ricerche ardue e complesse, che necessitano di settimane o mesi di analisi di documenti e di manoscritti, non facili da rintracciare, da leggere e da trascrivere. La nostra associazione si rende disponibile a collaborare per finalizzare queste indagini.

Una duplice azione: stimolare un ritorno degli emigranti per far scoprire i territori di origine; ma anche far conoscere le tante opportunità culturali, ambientali, artistiche ed enogastronomiche della Bergamasca.

Concludendo, la nostra Associazione, che vanta oltre 50 anni di attività a favore degli emigranti bergamaschi sparsi nei 5 Continenti, non solo mediante l’Ente capofila di Bergamo ma con tutti i suoi Circoli e corrispondenti istituiti nel mondo, è pronta a collaborare con Confcommercio per progetti ed iniziative che permettano di ampliare il giro d’affari degli operatori commerciali bergamaschi, con l’EBM e i suoi circoli che può essere strumento di contatti sulla rete di comunità dove vivono gli emigranti bergamaschi, già promotori della Bergamasca all’estero.

I nostri emigranti sono i nostri migliori ambasciatori all’estero.

 

 

Presidente dell’EBM

Carlo Personeni