Si avvia il programma allestito dall’Ente Bergamaschi nel Mondo per onorare il 2024 come “Anno del “TURISMO DELLE RADICI”. Così, in occasione della “Giornata internazionale della guida turistica” e della “lingua madre (21 febbraio 2024)”, l’Ente Bergamaschi nel Mondo presenta un concerto, dal titolo “Turismo delle Radici”, in programma domenica 25 febbraio, alle 16, presso la chiesa dei S.S. Bartolomeo e Stefano, Largo Belotti (Sentierone), a Bergamo.
CORI PARTECIPANTI: “ALPA” di Caravaggio, diretto da Alberto Cantini; “NOTE DI BIVACCO” di Ponte S. Pietro, diretto da Riccardo Crotti; “ANGELO” di Villongo, diretto da Diego Vavassori
Anche l’EBM aderisce a “2024, Anno delle radici italiane”, una Strategia Integrata per la ripresa del settore del Turismo nell’Italia post Covid-19”, attuato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Un grande evento di richiamo per gli emigrati bergamaschi nel mondo. Sia gli emigrati di prima generazione che ritornano nei paesi di origine ogni anno, per soggiorni o vacanze. Sia i discendenti di seconda e terza generazione, quindi figli e nipoti di persone emigrate già prima. Si tratta di un modo di viaggiare legato al fenomeno migratorio che vede gli emigranti e i loro discendenti tornare nelle terre d’origine per visitare le famiglie e i luoghi della propria infanzia, e riscoprire le bellezze paesaggistiche, architettoniche e artistiche di quei territori. Un turismo esperienziale diverso dai soliti viaggi, dove la componente emotiva e di ricordo tracciano gli itinerari da seguire. Tuttavia, non bisogna cadere nell’errore di considerare il turismo di ritorno una cosa a se stante, ma bisogna pensarlo più come parte integrante del turismo culturale. Chi pratica questa forma di turismo, infatti, non vuole conoscere solamente la propria storia, ma vuole comprendere anche la struttura culturale, enogastronomica, paesaggistica e tradizionale che la caratterizza. Una riscoperta a 360° che coinvolge tutti i sensi e non solo.