L’arrivo dei genitori, la nascita dei figli, la formazione di nuove coppie e di nuovi figli: gli investimenti simbolici, affettivi e materiali si spostano dal luogo di partenza a quello di arrivo. Il nuovo Paese, pur in presenza di forti resistenze, acquisisce ora un ruolo preponderante rispetto a quello di origine.
É nel presente, nel paese di immigrazione che più o meno volontariamente si pongono le basi per la costruzione di una nuova vita familiare. La bilancia delle scelte e degli investimenti è verso il “qui ed ora”. Pian piano il significato della migrazione si trasforma: l’immigrato cessa di essere un lavoratore straniero, provvisorio e in transito, per diventare una presenza stabile. E poi l’integrazione sociale, graduale, complessa, che la porta a ricostruire le sue caratteristiche, mescolando gli elementi del paese di arrivo con quelli del paese di origine. La famiglia dell’immigrazione si delinea come frutto di una rielaborazione tra ciò che era prima della migrazione e ciò che diventa dopo l’inserimento nel paese di arrivo.
In questo contesto di ricerca e analisi, trova sfondo storico, sociale e culturale il libro “Partire. Storia di una famiglia italiana emigrata in Francia” di Yvonne Fracassetti Brondino e Alain Fracassetti, edito nel 2020 in Italia (Corponove – Bergamo), già pubblicato in Francia, nel 2019, con il titolo “La charette à bras. Histoire d’une famille italienne émigrée en France” (L’Harmattan).
Gli autori, Yvonne Fracassetti e Alain Fracassetti, sono due fratelli, nati a Dijon (Digione) da genitori (Guido Fracassetti e Laura Damiani), originari di Botta di Sedrina, in Valle Brembana, emigrati in Francia, negli anni ‘20 del secolo scorso. Insieme ad altri bergamaschi emigrati e stabilitisi a Dijon, nella regione della Borgogna, il padre crea un’impresa edile di successo e come molti altri connazionali (Maggioni, Bernasconi, Carminati, Locatelli …) formano un nucleo di impresari bergamaschi che, negli anni ‘60 e ‘70, sono fra i maggiori capitani d’impresa della città. Fedeli e molto legati alla Bergamasca, i due fratelli hanno scelto però strade diverse.
Mentre Alain è rimasto in Francia, dove continua nella tradizione imprenditoriale, Yvonne ha fatto della sua doppia identità italo-francese una missione culturale, diffondendo la cultura francese in Italia (è stata premiata per questo con “Les Palmes Académiques”) e rappresentando la cultura italiana in vari Paesi del Mediterraneo, come addetta culturale negli Istituti di cultura italiani e nei Consolati italiani in Francia. Nel libro vengono declinate le percezioni dei due figli dei “ritals”, termine dispregiativo con cui si indicavano allora gli italiani in Francia. I genitori, di origine bergamasca, hanno evitato il lato traumatizzante della loro storia di emigrati, puntando su una totale assimilazione: un’esperienza epica superata con fierezza, dove la nostalgia di casa era messa al bando.
L’obiettivo del padre Guido consisteva proprio nel bisogno di guadagnarsi la stima dei francesi (Guido e Laura, nel 1949, divengono francesi per decreto), mentre scarseggiavano i segni che legavano Yvonne e Alain alla loro origine italiana.
Quando, però, avviene la rivelazione di un’italianità mantenuta offuscata, per Yvonne e Alain si aprono due strade. Il primogenito Jojo impersona il segno dell’integrazione, mantenendo salda la virtù del lavoro che in casa Fracassetti era prioritaria. Yvonne, grazie allo studio della lingua e della letteratura italiana, al matrimonio con un italiano, si riappropria invece di un’italianità seppellita sotto il peso di una francesizzazione sistematica. Il titolo è la chiave di volta del libro: partire è confrontarsi, leggere altri mondi, poter esprimere un’appartenenza plurima, un movimento creativo.
Il libro “Partire” di Yvonne Fracassetti Brondino e Alain Fracassetti verrà presentato, all’interno di una conferenza stampa sull’emigrazione bergamasca, venerdì 22 ottobre, alle 16.30, presso l’auditorium “Ermanno Olmi” della Provincia di Bergamo, in via Sora 4, a Bergamo. Diversi gli interventi: Carlo Personeni, presidente dell’Ente Bergamaschi nel Mondo (“La storia dell’EBM”), la Prof.ssa Raoudha Guemara, docente di Storia all’Università di Tunisi (“PARTIRE: una famiglia immigrata, le integrazioni vissute”), Antonio Carminati, direttore del Centro Studi Valle Imagna (“L’emigrazione in provincia di Bergamo”), il Prof. Tarcisio Bottani, presidente del Centro Storico Culturale Valle Brembana “Felice Riceputi” (“L’emigrazione della Valle Brembana”).
Sarà presente l’autrice Yvonne Fracassetti Brondino, saggista di culture mediterranee. Porterà un saluto il presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi.
Intanto, il 22 ottobre, intervista in diretta ad Yvonne Fracassetti Brondino da parte della giornalista Paola Abrate durante il telegiornale di BergamoTV: il servizio è replicato il giorno dopo.
GLI AUTORI
Yvonne Fracassetti Brondino, insegnante di lingua e letteratura francese, traduttrice in Italia, è stata lettrice di italiano all’Università di Algeri, attachée culturelle al Centro Culturale Italiano di Tunisi e direttrice dei Servizi Culturali al Consolato d’Italia a Lione e a Nizza. Ha pubblicato numerosi saggi sulle letterature e le società del Mediterraneo. E’ stata insignita del titolo di Chevalier dans l’Ordre des Palmes Académiques per i servizi resi alla cultura francese.
Alain Fracassetti è un dirigente di aziende commerciali nazionali e internazionali. E’ membro attivo di numerose associazioni culturali.
Bergamo, 20 ottobre 2021