11 DICEMBRE 2022, BELLINZONA: FESTA PER I 40 ANNI DEL CIRCOLO DEL CANTON TICINO

Una grande festa, un momento di incontro, allegro e gioioso, un’occasione per ritessere legami e relazioni, che la pandemia aveva allentato e, in certi casi, bloccato.

Tutto merito dei festeggiamenti per il 40° anniversario di fondazione del Circolo del Canton Ticino dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, che ha permesso di riunire a Bellinzona, al Castelgrande (detto anche “Castel Vecchio”), un nutrito gruppo di soci, amici, sostenitori del circolo ticinese, una sessantina di persone, che si sono ritrovati dopo due anni di lontananza forzata. Grande l’emozione, qualche pianto, ma soprattutto tanti sorrisi, abbracci, strette di mano, per una festa condivisa, che ha voluto dire ripartenza, ritrovata socialità.

Un grande evento, andato in onda domenica 11 dicembre, per la regia del presidente del circolo Emilio Cadei, che ha fatto gli onori di casa, accogliendo in modo sobrio e garbato tutti gli invitati e i partecipanti, offrendo loro una location fantastica, invidiabile, dal panorama mozzafiato. Il giusto premio per un incontro importante, la festa per il 40° anniversario di fondazione del Circolo del Canton Ticino dell’Ente Bergamaschi nel Mondo

Dapprima, la S.Messa, nella chiesa della Collegiata, a Bellinzona, celebrata da don Maurizio Silini, il cui papà è originario di Adrara San Martino. Quindi, a seguire, aperitivo nel giardino del Castello (si è saliti a piedi o in ascensore). Ad accogliere i partecipanti un concerto del gruppo ticinese “Corno delle Alpi”, che ha offerto un saggio musicale con i lunghi corni in legno, tipico strumento del folclore svizzero. A seguire, tutti al ristorante Castelgrande – Grotto San Michele, per un pranzo conviviale, apprezzato da tutti, innaffiato dai vini selezionati dal sommelier Federico Cristiano.

Oltre ai 60 partecipanti collegati al circolo ticinese dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, diverse autorità amministrative e politiche, che hanno impreziosito l’evento: Raffaele De Rosa, consigliere di Stato del Canton Ticino e direttore del Dipartimento della Sanità e della Socialità; Mario Branda, sindaco di Bellinzona; Carlo Personeni, presidente dell’Ente Bergamaschi nel Mondo; Duilio Baggi, vicepresidente dell’EBM; Roberto Facchinetti, presidente della Comunità Montana Valle Imagna, a Bergamo. Tutti, in varia misura e sostanza, hanno rimarcato il grande lavoro svolto in questi anni dal circolo ticinese, attivo e vivace nel suo operato.

Per la cronaca, per la festa dei 40 anni di fondazione del circolo ticinese è stato scelto il mese di dicembre, perchè, ogni anno, si organizza la “Festa di Santa Lucia”. E, in verità, anche quest’anno Santa Lucia è arrivata con il suo carico di doni, per rallegrare i bambini presenti. Per tutti, poi, un momento di allegria con una ricca lotteria.

Anfitrione della giornata di festa il presidente del Circolo del Canton Ticino dell’EBM Emilio Cadei che, oltre a fare gli onori di casa, ha ringraziato gli ospiti. “E’ per me un piacere e un onore essere qui, come presidente, ad aprire i festeggiamenti per il 40° anniversario di fondazione del Circolo del Canton Ticino. Un traguardo importante, che riempie di orgoglio tutti noi, ma che indirettamente si riflette anche sulla cabina di regia dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, la sede di Bergamo, che aggrega circoli e corrispondenti in tutto il mondo. Intanto, voglio ringraziare quanti sono qui, in particolare le autorità, i rappresentanti del Consiglio Direttivo dell’EBM e i membri del nostro Comitato Direttivo: Abbondio Adobati, Sergio Barzasi, Virgilio Bettoni, Claudio Brioschi, Luigi Gabrieli, Eleonora Giordano, Daniela Mori (eletta nel Comites di Lugano), Marilena Ponti Gabrieli, Stefano Ruggeri, Francesco Savoldelli. Un Comitato Direttivo sempre presente e attivo, che ha al suo interno personalità di spicco, che si sono impegnate anche in ruoli di rappresentanza nel Comites, come Claudio Brioschi e Daniela Mori, quest’ultima tuttora in carica; e come Abbondio Adobati che, oltre ad impegnarsi nel Comites, è stato anche Granconsigliere del Canton Ticino per varie legislature”.

Ed ecco il discorso pronunciato dal presidente Emilio Cadei:

“Tutto iniziò nel 1982, grazie ad un semplice passaparola, come è nello spirito bergamasco, genuino e concreto. Il primo presidente è stato Francesco Savoldelli, originario di Clusone. E’ lui che ha avviato il circolo con un gruppo di amici: è rimasto in carica fino al 1998. Poi, ho continuato io con l’attuale Comitato Direttivo. Il nostro circolo è sempre stato ben strutturato, impegnato ad assistere materialmente e moralmente gli emigranti bergamaschi residenti nel Canton Ticino e a tenere i contatti fra di loro. L’attività ha sempre puntato ad iniziative di formazione linguistica e all’organizzazione di momenti ricreativi, come la “Festa di Primavera”, la “Festa campestre” e la “Festa di Santa Lucia”, e una gita annuale, di carattere storico e culturale. Quasi sempre quattro incontri all’anno, programmati con il Comitato.

Le feste per noi sono importanti momenti di aggregazione: ci sono discussioni, confronti, rigorosamente in dialetto bergamasco, con il cibo che ha sempre una parte rilevante; poi, la briscolata. Fra le visite culturali che ricordo con piacere, c’è la visita all’Istituto “Mario Negri” di Milano e l’incontro con il Prof. Silvio Garattini, nel 2015; e la gita a Milano, nel 2016, con pranzo al ristorante Pavarotti e visita guidata al teatro Alla Scala.

Il periodo della pandemia ci ha bloccato, e non abbiamo organizzato nulla. Oggi, finalmente si cambia registro, facciamo festa, una grande festa, dopo due anni di lontananza, per celebrare i 40 anni dalla fondazione del nostro circolo. Sono un po’ emozionato: speriamo che sia veramente un momento di ripresa e ripartenza.

Gli obiettivi non cambiano, ma è lo spirito che certamente crescerà. In questi anni, l’emigrazione in Canton Ticino sta riprendendo vigore: i protagonisti sono i giovani; la sfida che ci aspetta è quella di accoglierli e dare loro l’assistenza di cui necessitano. 

Come detto, sono trascorsi 40 anni. Tante persone si sono succedute nel circolo, tanti soci hanno aderito, ma soprattutto tanti volontari si sono impegnati. Da un primo gruppo di promotori, il Circolo si è sempre più ampliato, arrivando a toccare le 250 famiglie.

Oggi, se siamo qui a ricordare la nostra storia è grazie a loro, alla loro disponibilità e generosità, al loro spirito di servizio e al senso di appartenenza di una cultura, quella Bergamasca, che si distingue sempre per laboriosità, efficienza e generosità.

Ma nel circolo non abbiamo soltanto bergamaschi: come una grande famiglia, ci sono anche soci che provengono da tutte le Regioni d’Italia e anche da altri Paesi. Un bel mix di culture, che arricchisce il nostro circolo”.