L’emigrazione delle genti di Valle Imagna è fenomeno che ha marcato profondamente la storia locale tra’ 800 e ‘900. A quel tempo non c’era paese o frazione che non vedesse partire gli uomini per “la stagione” o addirittura per anni; come non c’era famiglia che potesse sopravvivere senza l’aiuto dei risparmi spediti “a casa” dai mariti e dai figli all’estero.
Numerosi studi storici hanno finora ricostruito a fondo il ruolo che l’emigrazione ebbe per la società valdimagnina, non solo a livello economico, ma anche sociale e culturale, per le ripercussioni, che il viaggio, il soggiorno all’estero, in grandi città ed il contatto con altre realtà culturali, poteva produrre al loro rientro in paese.
L’emigrazione è stato un fenomeno di massa, dentro il quale si inscrivono tante singole vicende personali, ognuna con la propria singolarità e sorte, come quella vissuta da Francesco Offredi, classe 1903, emigrato da Berbenno, frazione Ca’ Passero, in America del Sud. Una vicenda come tante, con la partenza di Francesco verso l’Argentina, direzione Cordoba, che sembrava “chiusa”, con il suo definitivo addio e il “non ritorno” al paese nativo. Invece, quella vicenda si è ricomposta: il pezzo mancante del puzzle, il tradizionale rimpatrio dell’emigrante, è arrivato dopo diversi anni, in questo mese di agosto. Ovviamente non con Francesco, ormai deceduto in quel di Cordoba, ma grazie alla figlia Irma, 82 anni, e a sua nipote Dora, 51 anni. Grande merito soprattutto di Dora (Cap de Villa il suo cognome) che, quattro anni fa, durante una vacanza in Italia, insieme al marito Daniel, essendo vicino a Bergamo nel suo tour, si è ricordata che il nonno Francesco era arrivato in Argentina da una valle bergamasca, e così ha iniziato una sua personale ricerca per conoscere meglio il suo luogo d’origine. Ricerche su internet, contatti con i parenti: un lavoro che è durato due anni e che si è concluso felicemente con un “viaggio di ritorno” a Berbenno, in questo mese di agosto, insieme a sua mamma Irma, che per la prima volta ha visto l’Italia, la Valle Imagna, Berbenno, Ca’ Passero, da dove era partito suo papà. Qui, ad attendere i “cordovani” c’erano i cugini Gaudenzio, suor Rosella e Gianmario, figli di Antonio, fratello di Francesco, e di Caterina Parassiti.
Due settimane di vacanza in Valle Imagna, l’occasione per riandare con la memoria alla terra dal quale si distaccò Francesco Offredi a soli 18 anni, per intraprendere un lungo viaggio oltreoceano. Un viaggio avventuroso: prima in treno, poi sul piroscafo e poi ancora in treno, fino alla regione del Centro, ai piedi della Sierras Chicas, sulle rive del fiume Primero, ben 700 km a nord-ovest della capitale Buenos Aires.
“Tutti in paese sapevano di quei parenti in Argentina – spiega suor Rosella – Sapevano di quello “Zio Francesco” e della figlia Irma, nostra cugina. Vederli qua in Valle Imagna, trascorrere con loro alcuni giorni insieme, è una grande gioia. E’ riannodare un legame che, nonostante la lontananza, non si è mai perso. Lo “Zio Francesco” quando arrivò a Cordoba si dette molto da fare, come è nella tradizione di noi bergamaschi. Poi, comprò dei terreni e dei pascoli, e fece l’allevatore di mandrie. Si sposò con una donna tedesca, Rosa Walter, immigrata tedesca. Dalla loro unione nacquero sette figli (4 sorelle e 3 maschi), e Irma, mia cugina, è la quinta dei sette. Irma, poi, si è sposata con Miguel, e ha dato alla luce due figli, Dora di 51 anni e Ariel di 47”.
“Mia mamma – spiega Dora, sposata con Daniel – è felicissima di essere a Berbenno. E’ la prima volta che viene in Italia, a scoprire il paese di suo padre, dove è nato e da dove è partito per tentar fortuna al di là dell’Oceano Atlantico. E’ stato molto lungo arrivare fin qui, 22 ore di viaggio, Cordoba, Asuncion, Madrid, Milano, ma ce l’ha ce fatta. E’ una gioia per lei, ma anche per noi. Ringrazio i nostri cugini di Berbenno e l’amministrazione comunale per l’accoglienza”.
Il gruppo di argentini è stato ricevuto dapprima a Sant’Omobono da Carlo Personeni, presidente dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, che, oltre a fare omaggio di alcuni libri su Bergamo e la Valle Imagna, ha stimolato il sindaco di Berbenno ad organizzare un incontro con loro. Inoltre, con il gruppo si è avviato il progetto di costituire anche a Cordoba una delegazione dell’EBM.
In un secondo momento, il gruppo di argentini è stato accolto dal sindaco di Berbenno Claudio Salvi, che ha fatto loro dono di un libro sulla storia di Berbenno, ricco di fotografie, molte delle quali risalenti all’epoca in cui visse in paese Francesco Offredi, così da far immagine ai parenti argentini come fosse la realtà di allora. “E’ nostra intenzione – spiega il sindaco Salvi – avviare un percorso di ricerca su Francesco Offredi, per verificare all’ufficio anagrafe la sua vera data di nascita, e trovare chi fossero i suoi genitori e i suoi nonni. Inoltre, come da loro richiesta, avviare le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana, così da iscriversi all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero)”.