UNA TARGA AL MERITO PER IL SEN. JEAN MARC TODESCHINI

Targa d’onore ACI al senatore J.M. Todeschini che ha fatto “viaggiare” in alto il nome di Bergamo in Francia

Una cerimonia senza fronzoli, in un clima di amicizia, familiarità e voluta semplicità: molto sentita e compartecipata. Così, venerdì 6 dicembre, alla sede dell’ACI di Bergamo per una targa al merito al senatore e ministro di Francia Jean-Marc Todeschini. L’iniziativa è stata voluta dal presidente dell’AC, Valerio Bettoni con il direttore Giuseppe Pianura. Si è riunito un “parterre” di invitati a vario titolo legati all’insigne ospite venuto da Talange dove abita con la famiglia, e a Bettoni, il quale ha ricordato “come” era risalito a questo bergamasco che ha onorato la Valle Imagna, da cui proveniva la famiglia dei genitori, la terra di Bergamo e l’Italia. “Jean-Marc Todeschini ha fatto viaggiare il nome di Bergamo al più alto livello istituzionale in Francia”: questa la motivazione scritta sulla targa consegnata, unitamente ad alcuni libri sul territorio e sui Castelli della provincia bergamasca. Con il senatore c’era il fratello Mario.

Tra i presenti, il senatore Renato Ravasio, il consigliere regionale Pietro Macconi, diversi ex-assessori provinciali, tra i quali Valter Milesi, Felice Sonzogni, Giuliano Capetti, Guido Fornoni, il presidente dei Bergamaschi nel mondo, Carlo Personeni, il presidente della Promoberg, Luciano Patelli, esponenti del mondo dell’associazionismo e dello sport. Dopo il saluto di Bettoni, ha parlato il giornalista Giuseppe Zois che ha messo in evidenza le analogie e le relative storie parallele delle rispettive famiglie. Valerio ha avuto prima il nonno Giuseppe minatore nel Siam (oggi Thailandia), poi il padre Giovanni e lo zio Onesto minatori nelle miniere dell’oro a Bangalore in India e successivamente in Etiopia.

Il papà di Jean-Marc e di Mario – Antonio – già a 10 anni era partito per fare per la Svizzera, poi a Doubs in Francia come contadino; arrestato dai tedeschi e deportato a Brema, era riuscito a fuggire ed a rifugiarsi dalla sorella Adelaide nella Gironda, dove conobbe e si sposò con Domenica Vanoli, pure emigrata da Valsecca. A portare Jean-Marc per la prima volta in Provincia, in via Tasso negli anni di Bettoni, era stata Caterina Vanoli, altra figlia illustre di Valsecca, che a La Chaux-de-Fonds si era diplomata diventando amministratrice responsabile dell’ospedale nella città neocastellana. Caterina, rientrata in Valle Imagna, era stata vicesindaco e poi sindaco per due mandati: in tale veste aveva voluto far conoscere la carriera politica in Francia del senatore, poi fatto ministro dal Presidente François Hollande.

E sarà proprio l’ex-Presidente Hollande – ha ricordato Zois – che il 18 dicembre prossimo conferirà le insegne di Cavaliere della Legione d’Onore, riconoscimento al merito riservato a parlamentari che hanno onorato la Repubblica. Indirizzi di saluto sono stati portati da Carlo Personeni e dal senatore Ravasio. Jean Marc ha ringraziato commosso per l’attestazione di stima che gli è venuta dall’ACI di Bergamo ed è riandato con i ricordi al suo paese di Valsecca, alle lontane lunghe estati trascorse ai piedi del Resegone, ai legami affettivi profondi che segnano per tutta una vita.