La Prima Guerra Mondiale, la misera vita in Val Gandino, l’emigrazione in Svizzera e in Francia, l’incontro con una donna francese, la nuova famiglia franco-italiana. Tutto questo nel libro “O mia Patria: il destino di una famiglia fra due guerre e due paesi”, scritto da Nicole Querenghi Cordier, insegnante e scrittrice francese, che sarà a Bergamo mercoledì 22 febbraio, alle 17.30, presso la Biblioteca “Antonio Tiraboschi”, per presentare il suo libro nell’ambito di “Incontro con l’autore”, a cura del Sistema Bibliotecario Urbano di Bergamo, in collaborazione con l’Ente Bergamaschi nel Mondo.
Una storia di emigrazione e di integrazione, partendo da Gandino e arrivando a Delle, in Franca Contea, all’estremità orientale della Francia, al confine con il Canton Giura, in Svizzera. Un racconto discreto di sentimenti assopiti e ricordi evocati, dove Nicole ricorda le vicende del nonno Giacinto Querenghi, emigrato da Gandino, dopo la Prima Guerra Mondiale, che trovò serenità, lavoro e famiglia in Francia.
“Giacinto Querenghi, mio nonno, era nato nel 1896, a Gandino, in una povera famiglia di 16 bambini – spiega la nipote Nicole Querenghi Cordier – Già a 10 anni era al lavoro, come tutti, allora. A 20 anni ha preso parte alla Prima Guerra Mondiale, e nel 1917 è gravemente ferito a Caporetto. Una volta guarito, nel 1919 decide di abbandonare la misera vita di montagna e, attraversando a piedi le Alpi, raggiunge la Svizzera, dove si dà da fare in tanti piccoli lavori, finchè viene assunto dallo Stato per costruire le prime linee elettriche della Svizzera. Era una vita difficile, in continuo movimento. Così, un giorno, nel 1922, essendo vicino alla frontiera francese, sente parlare di una piccola cittadina, dove si poteva trovare lavoro. Non ci pensa due volte, supera il confine e arriva a Delle, nel Giura francese, dove conosce Henriette Laibe, classe 1900. Dalla loro unione nasce mio papà, André Querenghi, unico figlio. Io sono la seconda dei quattro figli di André”.
A casa mia nessuno ha mai parlato italiano – continua Nicole Querenghi Cordier – Il nonno aveva deciso di parlare solo francese, avendo sposato una cittadina francese. Ma, al termine di ogni pranzo importante, mio nonno adorava cantare “O mia patria”, l’inizio di un verso del “Va, pensiero”, una celebre aria del Nabucco di Giuseppe Verdi. L’ho ascoltata durante tutta la mia infanzia e l’ho scelta come titolo del libro, che racconta la sua vita: “O mia Patria, sì bella e perduta…”.
Una storia di due persone modeste, Giacinto e Henriette, che offre lo spunto per esaltare un celebre emigrante bergamasco.
“Cercando documenti su mio nonno, Giacinto Querenghi, povero muratore partito dall’Italia prosegue Nicole Cordier – ho scoperto l’esistenza di un quasi omonimo, Giacomo Quarenghi. Questi, molto tempo prima, era emigrato nel 1770 alla Corte di Russia, come architetto della grande Caterina. Quale legame poteva esistere esisteva tra i due uomini, entrambi nati vicino a Bergamo? Fu l’inizio di una ricerca e il pretesto per il libro successivo: “Enigma genealogico da Bergamo a San Pietroburgo”, un libro di viaggi attraverso l’Europa, dall’Italia alla Russia, passando dalla Svizzera”.
Alla presentazione del libro saranno presenti Piervaleriano Angelini, già presidente dell’Osservatorio Quarenghi di Bergamo, e Carlo Personeni, presidente dell’Ente Bergamaschi nel Mondo.