La geografia dei giovani emigranti bergamaschi non conosce …confini. Tante le mete in agenda dove andare a studiare o rintracciare lavoro, ma certamente Barcellona è quella con più appeal e attrattività. Ben lo sa la delegazione dell’EBM di Barcellona, guidata da Giuseppe Vailati, operativa già da sei anni, che ora ha fra le sue fila anche Marta. Ecco la sua storia.
Sono Marta, ho 30 anni e sono di Medolago, nell’Isola Bergamasca. Fin da bambina, la mia più grande passione è stata viaggiare: vedere il mondo con occhi curiosi, affascinata dalle diversità culturali. Dopo gli studi universitari in lingue ed economia, e alcune esperienze di studio e lavoro in Germania, ho iniziato a lavorare come supporto alle vendite per la sede bergamasca di una multinazionale tedesca del settore chimico. Grazie all’esperienza acquisita, ho avuto l’opportunità di candidarmi ed essere selezionata per un’offerta di lavoro come “pianificatrice di produzione” per una delle sedi spagnole della mia azienda.
La mia avventura a Barcellona inizia a gennaio 2023. In realtà, vivo in un paesino di circa 5.500 abitanti della comarca (regione) del Vallès Oriental, a 25 da Barcellona. Nonostante gli ottimi collegamenti con la città, una delle mie preoccupazioni iniziali era la difficoltà di non riuscire ad integrarmi in una piccola comunità di provincia. Ma grazie all’ambiente lavorativo, cordiale e stimolante, e alla stima e al supporto dei miei colleghi, mi sono sempre sentita accolta e gratificata.
Ho voluto emigrare per mettermi in gioco, crescere personalmente e professionalmente, e scoprire un paese e una cultura che da sempre mi hanno affascinata. Da buona bergamasca, ho soprattutto apprezzato le bellezze naturali di questa terra, innamorandomi dei villaggi e dei panorami della Costa Brava. Ho visitato anche altre località della Spagna ed esaudito uno dei miei sogni nel cassetto: percorrere un tratto del Cammino di Santiago, che attraversa le Asturie e la Galizia.
La comunità italiana qui a Barcellona è una delle più numerose, e questo permette di respirare aria di casa. Grazie alla Comunità Cristiana Italiana di Barcellona, guidata da don Luigi Usubelli, di Selvino, ho conosciuto diversi ragazzi italiani, e costruito bellissime amicizie in così poco tempo che fatico a crederci. Ho conosciuto amici che sono stabili in città, ed altri rimasti pochi mesi per esperienze di studio o tirocinio, con i quali continuo a coltivare una bellissima amicizia a distanza. Barcellona è davvero un porto di mare dove si incrociano tante storie di vita e il flusso di persone è costante.
Senza dubbio, la fortuna di aver incontrato persone disponibili e aperte alla diversità ha reso speciale questa mia esperienza sin dal primo istante. Sulla base delle mie esperienze all’estero, posso confermare che la costruzione di buone relazioni umane è essenziale per potersi adattare e vivere in un contesto differente da quello abituale, ed è forse la ricchezza più grande che ne può derivare.