Da Capizzone a Perth, in Australia, passando per Londra e Sidney. Una vita da giramondo quella di Alberto Facchinetti, 51 anni, essendo nato il 24 agosto 1971. Da giovane, fino a 19 anni, è tutto normale: le scuole dell’obbligo in paese, la ricerca di un’occupazione, il lavoro di apprendista cuoco in una mensa di Bergamo.
Poi, la partenza per il servizio militare: alpino paracadutista, a Bolzano. Un anno in divisa, poi il rientro a casa, nel 1992. Subito un lavoro stagionale, come cuoco al Golf Club Bergamo “L’Albenza”, ad Almenno San Bartolomeo, fino a settembre dello stesso anno.
Qualcosa, però, non torna, quel lavoro gli sta stretto, vuole altri orizzonti, un futuro diverso. Così, nel novembre 1992, Alberto tenta l’avventura, emigra, destinazione Londra. Qui, rimane tre anni, mettendo in campo le sue competenze di cuoco, lavorando nei ristoranti di Richard Polo, l’Orso e l’Orsino.
Oltre al lavoro, a Londra Alberto trova l’amore: è Peta Tartaglia, che poi diventerà sua moglie. Ha un anno più di lui e lavora nel settore dell’ospitality, proveniente da Perth, in Australia, dove i suoi genitori, papà abruzzese (emigrato da Pollutri) e mamma italo-australiana, ma di famiglia calabrese.
Tutto sembra andare bene, ma i due fanno fatica a conciliare gli orari di lavoro, Alberto nella ristorazione, Peta nell’ospitality. C’è voglia di cambiar aria. Così, fanno le valigie ed emigrano a Sidney, nel Nuovo Galles del Sud, dove Peta aveva già lavorato prima di venire a Londra. Qui, ci stanno cinque anni, dal 1995 al 2000, trovando anche il tempo per sposarsi.
Mettere su casa in Italia? Perché no. Così, i due salutano l’Australia e arrivano in Valle Imagna, a Capizzone: Alberto ritrova il lavoro di cuoco in mensa che faceva da giovane, prima di andare a militare; Peta fa la baby-sitter in una famiglia di Bergamo. Le cose sembrano andar bene, ma dopo solo un anno, richiamati anche dalla famiglia di Peta, che vive a Perth, i due riprendono la strada dell’Australia. Siamo nel 2001.
Qui, Alberto e Peta trovano serenità: dalla loro unione nascono tre figli, Chiara (18 anni), Lara (17 anni) e Dylan (14 anni). Alberto lavora in diversi ristoranti gestiti da emigrati italiani, ma poi, dopo cinque anni, lascia il suo lavoro di cuoco e, su invito del suocero, che è elettricista, inizia a lavorare nella sua ditta, la “Freeway Electrical”, con sede a Wangara. In breve, impara il mestiere, tanto che otto anni fa, quando il suocero va in pensione, Alberto ritira la ditta e ne diventa il co-titolare, con il ruolo di Managing Director, insieme ad un’altra persona.
“La Valle Imagna ce l’ho nel cuore – spiega Alberto Facchinetti – Da una decina d’anni, ogni anno torno a Capizzone, dove ci sono ancora i miei genitori, papà Battista e mamma Annamaria Cornali, e mio fratello Bruno; oltre a parenti ed amici. Vengo sempre con qualcuno, o la moglie o i figli, ed è sempre bello. Quest’anno, per esempio, sono in Valle Imagna con mio figlio Dylan. Certo, anche Perth è bella, è una comunità multietnica, dove ci sono tanti italiani, anche diversi bergamaschi, come Saverio Madaschi, che ho conosciuto ed è il punto di riferimento, in Australia Occidentale, dell’Ente Bergamaschi nel Mondo. E faccio anche parte del gruppo alpini di Perth, che comprende altri bergamaschi. Parlo inglese, vivo da australiano, ma non ho mai dimenticato la Bergamasca e il nostro bel dialetto: parlarlo è come sentire aria di casa”.
photo: Vivere Bergamo